La libreria Mondadori di Monterotondo ospita dal 30 dicembre
una mostra espositiva dei disegni e bozzetti della giovane
scenografa Luisa Mazzone. Diplomata in Scenografia, Arredamento,
Costume presso il Centro Sperimentale di Cinematografia con
sede a Roma, seguita dallo scenografo Andrea Crisanti e dal
costumista Piero Tosi, Luisa Mazzone ha approfondito negli
anni le tecniche del disegno attraverso la progettazione di
costumi e scenografie, ampliando così le sue conoscenze
in campo cinematografico e iniziando a ricercare materiale
utile alla progettazione e contestualizzazione filmica.
L’esposizione riguarda disegni, bozzetti e progetti
funzionali dei seguenti film e rappresentazioni teatrali: Mine
Vaganti di Ferzan Ozpetek, Segreti Rimozioni Reticenze di
G.Bongioanni, I vestiti nuovi dell’Imperatore di
A.Taylor, progetti di ambientazione futuristica per il cortometraggio Faleda,
scritto da Andrea Crisanti, i bozzetti teatrali per il Riccardo
III e La Tempesta di Sheakspeare, Petruska di
Sergej Diaghilev, Marionette Che Passione di Rosso
Di San Secondo, Bagni Pancaldi di Aldo Palazzeschi,
la progettazione di una piazzetta romana del XVII secolo.
L’esposizione intende trasmettere il lavoro di ricerca
che precede sempre la realizzazione filmica, esponendo prevalentemente
bozzetti eseguiti a matita. Per i disegni di maggiori dimensioni,
che richiedevano un accurato studio del dettaglio, l’autrice
ha lavorato con l’ausilio dei pastelli e della computer
grafica.
Come si potrà desumere dalle opere esposte, esistono
due precise fasi di lavoro scenografico: la prima, incentrata
esclusivamente sulla creatività, punta a cogliere
i cardini sui quali il regista intende costruire lo spazio
della narrazione. E’ in questo momento che nasce la
visione scenografica nella sua interezza. Ogni disegno esposto
nasce dallo studio e dall’interpretazione di un copione,
dal quale si acquisiscono gli elementi utili ad inquadrare
il racconto dal punto di vista storico e culturale. Nei bozzetti
esposti, che rappresentano la fase successiva ai disegni
iniziali, si ricerca la perfezione del segno e del dettaglio,
aggiungendo quei colori che maggiormente caratterizzino l’epoca.
Solo andando oltre la fedeltà storica, interpretando
la realta e arricchendo la visione del film con elementi
scenografici, si rende più credibile un ambiente o
una ricostruzione, che guadagnerà così in veridicità.
Seguendo le indicazioni del regista per la progettazione
degli spazi più appropriati al contesto storico, lo
scenografo si immerge completamente nella sceneggiatura,
diventando così cittadino dell’epoca o personaggio
del mondo fantastico che deve rappresentare.
Per info:
luisamazzone@tiscali.it
http://mazzone.carbonmade.com/