HEREAFTER
La vita oltre la morte raccontata da Clint Eastwood.
  cinema - di Camilla Benvenuti    
 
E' nei cinema questo mese Hereafter, l’ultimo film di Clint Eastwood. La pellicola tratta con delicatezza il tema della vita oltre la morte. Protagonisti tre personaggi completamente diversi tra loro: Marie (Cecile De France), una giornalista francese miracolosamente scampata allo tsunami, Marcus, un bambino inglese che ha perso il suo gemello in un incidente stradale e vive con una madre tossicodipendente e George (Matt Damon) un operaio americano che ha come dono quello di riuscire a vedere nell’aldilà. Tre storie che si incrociano per caso. Tre approcci completamente diversi a questa tematica. Marie, trascinata via dall’acqua, trascorre qualche minuto sospesa tra la vita terrena e una ultraterrena, tra luce e ombra. Una volta rianimata la sua vita non sarà più la stessa e farà della voglia di venire a capo di questa esperienza la sua priorità, fino a trascriverla in un libro che presenterà alla fiera del libro di Londra . Marcus perde il fratello gemello a cui era morbosamente legato e, sottratto alla madre dai servizi sociali, inizierà ad andare in cerca di chiunque possa aiutarlo a mettersi in contatto con lui. George ha il dono di poter “viaggiare” nell’aldilà. Dono che rifiuta e rinnega perchè troppo spesso lo porta a fare i conti con il dolore della gente. E’ in questo modo che l’autore, grazie anche alla dinamicità del montaggio, facilita il compito di seguire tutte e tre le storie, riuscendo a far porre lo spettatore in tre diverse ottiche: quella di chi ha visto, quella di chi può vedere e quella di chi a tutti i costi vuole vedere, ed e’ cosi che lo spettatore può sentirsi pienamente immerso nel racconto, nel dolore delle storie, nella sofferenza della vita umana, nelle speranze di chi, una volta morto, vuole credere che ci sia qualcos’altro ad aspettarci. Qualcosa di bello, qualcosa che può darci gioia e pace, come ad esempio l’affetto delle persone care scomparse. Il regista non aggiunge niente alla discussione sulla tematica della vita dopo la morte, e proprio perchè la tratta da tre punti di vista differenti, non lascia trapelare nemmeno la sua visione personale. Si limita ad esporre quali sono le tre situazioni più frequenti in cui ci si trova in questi casi, ed e’ come se cosi facendo lasciasse la libertà allo spettatore di fare le sue considerazioni finali. E’ un film corale. in cui Clint Eastwood immerge i protagonisti nel reale clima di dolore e di tensioni sociali del nostro tempo, lasciando intendere che l’unico modo per salvarsi e aiutarsi l’un l’altro.
   
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