L'ora del turbo   di Gabriele Mazzucco
 
C’è la crisi e la parola crisi nel mondo Occidentale sembra poter essere evocata a gran voce quando si riferisce solo a due aspetti del nostro vivere: l’economia e i valori religiosi. E poco male se in questo spicchio di mondo tutto sembra lentamente essersi addormentato, sopito, piegato al volere degli eventi che c’hanno voluto passivi e disillusi consumatori di prodotti e modelli da emulare, tanto le questioni importanti, abbiamo visto, sono altre. Non è più importante neanche la politica che trasversalmente ha ridotto tutto ad un patetico confronto da stadio tanto da generare scontri quotidiani tra fazioni innamorate ancora della maglia “ma non dei giocatori”.
L’assordante silenzio culturale si riflette così tanto nei nostri rappresentanti che non potendo più parlare di idee, si limitano a personali rappresaglie verbali. La gente si gira dall’altra parte disgustata come il figlio che si chiude in stanza per non sentire i genitori che litigano, e tutto continua ad andare come non dovrebbe. Il figlio aspetta nella sua stanza a denti stretti obbedendo a quanto gli viene ordinato dai genitori e ciò nonostante, il posto di lavoro che gli è stato promesso non arriva; il figlio aspetta nella sua stanzetta una casa dove poter andare a vivere, ma la casa non arriva; il figlio invecchia in attesa della pensione, ma dopo una vita di attesa e sudore la pensione non arriva.
“Ci vorrebbe la rivoluzione” è il tormentone di qualsiasi figlio scontento, ed allora perché non rivoluzionare? Perché aspettare? Perché non uscire di casa, da quella stanza? Perché non creare qualcosa di nuovo?. Perché perdere tempo a commentare quanto detto, scritto, e comunicato dagli organi ufficiali, e non trovare mai l’occasione per ascoltare le idee di chi si esibisce nelle varie forme artistiche? Perché desiderare fortemente di esibirsi nei vari format televisivi che rispondono a quelle logiche che c’hanno reso così vuoti e insulsi e non cercare uno spazio proprio per comunicare le proprie sensazioni, le proprie soluzioni. Per soldi, certo, ma se si riuscisse a staccare il pubblico dalla tv, portandolo nelle sale, sotto ai palchi, nelle mostre, una cosa non escluderebbe l’altra.
“Turbo Eventi e Recensioni” punta proprio a questo, a far conoscere nuove realtà, ad invitare la gente ad assistere e l’artista a produrre, in contesti chiaramente diversi da quelli più patinati, non omettendo mai approfondimenti su quest’ultimi, utili come punti di riferimento a volte negativi e a volte positivi. Condivisione, condivisione alla stato puro che si ispira alle pagine di facebook dove tutti mostrano e pubblicizzano la propria persona ma spesso condividono il lavoro di altri ben più noti; “Turbo Eventi e Recensioni” vuole condividere il lavoro del famoso quanto del non famoso nelle sue pagine, vuole dare voce all’artista in quanto tale e non in base alla sua notorietà o capacità commerciale. Pubblicizzando chiunque abbia voglia di uscire dall’anonimato e recensendo liberamente quanto assistito, guidando in buona fede i propri lettori verso lavori che in qualche modo possano avere le intenzioni giuste e necessarie per generare un cambiamento culturale.
Non sarà certo un’esperienza facile, tantomeno veloce, ma la “lumachina” ha fissato il suo obiettivo e testarda come solo una lumaca sa essere, con il suo passo apparentemente immobile, affronterà la sua strada alla ricerca di compagni di viaggio altrettanto ostinati e desiderosi di un’alternativa a questo periodo di stasi della personalità e dell’identità. Quanto bene abbia fatto la paura di una possibile guerra atomica, è logicamente un paradosso, possiamo dirlo solo oggi: dopo il secondo conflitto mondiale che aveva mostrato al pianeta la capacità distruttiva dell’uomo e della sua nuovissima tecnologia a disposizione, la minaccia di una serie di deflagrazioni atomiche sembrava tanto reale quanto imminente. Di qui, a detta dei maggiori rappresentanti della cultura occidentale del secondo novecento (vedi i vari Dylan, Kubrick, Lennon, Warhol, solo per citarne alcuni) una spinta cosmica che sembrava smuovere tutto verso qualcosa e non in attesa di qualcosa; l’utilizzo del tempo come di una possibilità concessa per vivere, produrre, comunicare e non come uno ostacolo da superare. “ Il rock and roll non è stato solo una fisiologica evoluzione del blues, bensì ha rappresentato l’eco delle detonazioni di Hiroshima e Nagasaki, nelle teste di chi suonava in quegli anni riproposte sotto forma di note musicali” Bob Dylan.
In questo nuovo millennio, segnato dall’attacco in terra americana dell’11 Settembre 2001, questa energia sembra dissolta, esaurita, apparentemente implosa nell’apatia del sistema schematico costruito dal benessere in cui ci siamo trovati e nella paura di perdere quanto abbiamo accumulato. “Turbo Eventi e Recensioni” vuole ricreare quel vento propositivo, provando a scatenare “un reazione nucleare” all’interno di ogni uomo: l’uomo nelle sue manifestazioni artistiche, l’uomo nei suoi momenti di aggregazione finalizzati alla comunicazione e perché no all’intrattenimento. Una grossa fetta della società moderna deve sapere che ci sono alternative, alternative che non devono essere imposte ma offerte quotidianamente utilizzando gli stessi mezzi che i mass media di riferimento utilizzano. Sarà più importante invitare la gente a condividere o svelare al pubblico l’esistenza di realtà fino ad ora poco pubblicizzate? “Turbo Eventi e Recensioni” non cerca di darsi una risposta a questa domanda ma punta a percorrere entrambe le strade con uguale intensità. Cinema, Teatro, Musica, Fotografia, Architettura, Pittura, Scultura, Fumetto, Culinaria, Politica, Sport, Moda, Video Art, Danza, saranno il pane quotidiano della rivista che analizzerà mese dopo mese tutte le realtà dei vari settori, dalla più grande alla più piccola, scegliendo sempre quella che risulterà più interessante per cercare di creare nel lettore una forte curiosità ed un vero interesse, avvalendosi del contributo di espertissimi nei diversi argomenti trattati, formatesi tra libri universitari e\o direttamente sul campo . “Turbo Eventi e Recensioni” si rivolge ad un pubblico vasto senza distinzioni d’età o di estrazione sociale; “Turbo Eventi e Recensioni” è Pop come la Tv, ma evita il Trash al quale siamo abituati guardando il piccolo schermo; è ricco di informazioni altrimenti inconoscibili alla massa come se fosse internet, ma in più attua un filtro troppo spesso colpevolmente inesistente sulla rete. “Turbo Eventi e Recensioni” parla come fosse un quotidiano ma non risponde alle logiche costrittive che hanno inquinato irrimediabilmente l’informazione cartacea; “Turbo Eventi e Recensioni” è una radio libera che una volta al mese mette per iscritto il suo pensiero e non disperde le proprie parole e le proprie idee via nell’aria. “Turbo Eventi e Recensioni” è libero, giovane, motivato, curioso, aperto al confronto ed alla collaborazione; “Turbo Eventi e Recensioni” è quanto dovrebbe essere la società del terzo millennio e sta per uscire dal proprio “guscio” per mostrarsi al mondo.
   
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