Le donne possono cambiare il futuro
Da sempre creatrici di vita, portatrici di grandi cambiamenti e bellezza.
  di Michele Centorrino
 
Il ruolo della Donna in questo momento storico è come sempre centrale e pregno di significati. Quella che vorremmo, forse nostalgicamente, è una donna “vecchio stampo”, piena di valori, pensieri importanti, desiderosa di contribuire all’innovazione culturale e sociale. Questa visione forse anche un po’ stereotipata si infrange sul “nuovo stampo”, giovani e meno giovani, disinibite, in cerca del soldo facile, del futile apparire, per dirla alla Kanye West delle “Gold Digger”. Ma il reale poi si scontra con il finto, per fortuna direi, perché c’è tutto un mondo di giovani donne che sono la maggioranza dei laureati, inoltre più andiamo avanti con gli anni più troviamo preparatissime lavoratrici che spiccano in qualsiasi campo e mettono in ridicolo la deplorevole percezione diffusa del genere femminile in Italia.
Il problema di fondo credo sia politico. Mi spiego meglio: se in questo Paese guidato fondamentalmente da uomini, avessimo più donne al comando sicuramente navigheremmo in acque più trasparenti. Innanzitutto perché, non lo scopro io di certo, le donne statisticamente sono molto meno corruttibili e corrotte, non sono inclini a scandali che mettano in ridicolo la nazione agli occhi del mondo intero ed essendo anche madri hanno ben chiaro che bisogna lavorare per offrire alle future generazione un mondo migliore.
Altro problema poi è culturale e di comunicazione. L’immagine della donna più usata e sfruttata, in campo pubblicitario, televisivo, fotografico, nella moda, è quella del bellissimo oggetto. Con diverse sfumature, siamo quotidianamente bombardati da immagini di bellezze stratosferiche, ovunque. Non siamo ipocriti, non c’è niente di meglio per vendere un prodotto o catturare l’attenzione di un seducente corpo femminile. Il messaggio che passa è: nella vita conta essere bella, il resto è in secondo piano, intorno a queste parole ruota un giro d’affari senza fine. Forse occorrerebbe una nuova etica della comunicazione, iniziare a spingere l’immagine di una bellezza femminile che non sia fine a se stessa ma che sia costruttiva e parte integrante della persona con il suo intelletto e sentimento.
La donna nell’arte è invece tutta un’altra storia. Onnipresente in tutti i campi artistici, eterea, rispettata e a volte abusata, è fonte di sconfinata ispirazione per gli artisti, in una parola: Musa. Già nella mitologia Greca e Romana veniva attribuita alla donna, attraverso le nove Muse, il ruolo di rappresentate suprema dell’Arte. Famose, osannate e dannate nel corso del tempo hanno creato tendenze, contribuito all’innovazione nel campo artistico, grazie al loro carisma e bellezza.
Ovviamente questo è solo una piccola porzione dell’universo femminile, che ringrazio, perché nonostante le mille contraddizioni e l’essere così “dolcemente complicate” rappresentate la vita con le sue difficoltà e le sue bellezze.

   
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