Verso la fine degli anni sessanta molti simboli di femminilità divennero bersaglio del femminismo.
Il 7 Settembre del 1968 la "pattumiera della libertà" fu riempita di reggiseni, scarpe col tacco, ciglia finte, trucco, riviste e qualsiasi cosa potesse in qualche modo esaltare la naturale femminilità. Questo perché nessuno doveva essere messo in condizione di giudicare una donna in base al suo aspetto fisico, bensì al suo aspetto interiore. In realtà, per questioni burocratiche, nessuno diede mai fuoco a quegli "oggetti di bellezza", ma la stampa fece la sua parte regalando notorietà all'accaduto, creando una sorta di simbolo per le donne in cerca di libertà dal sessismo.
Non usare il reggiseno divenne una moda, anzi un atto rivoluzionario.
Naturalmente solo due anni dopo il lancio della nuova iniziativa, qualcuno decise che non portare il reggiseno significava dimostrare disponibilità verso gli uomini; all' improvviso i famosi reggiseni a "cono",di moda negli anni passati e resi famosi soprattutto dalle stars di Hollywood, tornarono in voga.
Il più famoso risale però agli anni '90, quando Jean Paul Gaultier lanciò il nuovo "Bullet Bra". Ispirato a una corazza data in dotazione ai soldati italiani, disegnato appositamente per Madonna; fu lei infatti,indossandolo durante il suo tour, a portarlo alla notorietà.
Pochi anni dopo fa il suo debutto sul mercato americano il "Wonderbra" , il reggiseno delle meraviglie è il primo dotato di sistema push-up. Eva Herzigova viene scelta come modella per la prima campagna internazionale, e questo contribuisce a fare del "Wonderbra" un icona culturale.
Ancora dopo 20 anni il reggiseno a cono torna di grande moda, Jean Paul Gaultier lo riporta alla luce facendone grande ispirazione per la sua collezione primavera/estate 2010. Con oltre 40 modelli lo stilista reinventa il modo di indossare questo indumento intimo con una giacca blazer o con una gonna a vita alta, addirittura facendo dei coni meravigliose spalline per i suoi vestiti da sera!