E così siamo giunti alla fine dell’anno, anche stavolta. La fine è da tradizione tempo di bilanci e anche nel mondo gourmet, dalla ristorazione al vino, è bene tirare le fila su tutto quello che è successo nell’anno appena concluso. Tante sono state le aperture di ristoranti, molti gli chef che si sono spostati e sicuramente tantissimi i piatti che abbiamo assaggiato. Non dimenticando che un gourmet non usa solo il palato ma cerca di sfruttare tutti i sensi, dalla vista cercando la bellezza nei luoghi e nella presentazione del piatto all’olfatto con cui si inizia ad assaporare il piacere. A Roma le novità più interessanti sono state sicuramente l’apertura di “Salotto Culinario” con Adriano Baldassarre a condurre i giochi in cucina. Esperimento questo molto buono, purtroppo di breve durata perché a fine novembre Adriano Baldassarre,ha deciso di abbandonare la cucina del suo salotto per approdare poi in primavera al resort di Antonello Colonna. Tra le novità che invece ancora continuano non si può non citare l’apertura di “Pipero al Rex”all’interno dell’Hotel Rex , un piccolo ristorante aperto da Alessandro PIpero, vero artista dei fornelli e dell’organizzazione. Molto particolare infatti la scelta di vendere la carbonara a peso e non piatto, un tot ogni 50 grammi di pasta. Ottimi piatti e molto buono il rapporto qualità-prezzo. Sicuramente l’ultima apertura di cui parlare è il “Caffe Propaganda”, elegante bistrot dove le due anime dei proprietari, uno italiano Arcangelo Dandini e l’altro francese Stephane Betmon, si incontrano in una splendida atmosfera. Dalla colazione con diversi tipi di cioccolate calde, infusi e dolci appena sfornati si passa un pasto veloce per pranzo, con insalate o sandwich preparati al momento fino alla cena dove si possono gustare piatti della tradizione romana e dolci francesi. E’ il caso di dire che il mercato degli chef romani è in sempre in grandissimo fermento e anche quest’anno ci ha regalato moltissime gioie, ma soprattutto sorprese per chi come noi ha sempre voglia di sperimentare posti e sapori nuovi. Come anticipato prima non si può parlare di buona tavola in Italia senza menzionare il vino, da sempre orgoglio nostrano. L’annata 2011 sarà ricordata come una delle più povere di sempre dal punto di vista quantitativo e della produzione con una diminuzione del 10% rispetto l’anno passato. Il caldo e l’assenza prolungata di piogge hanno danneggiato gravemente le coltivazioni, anticipando il processo di maturazione e disidratando le uve, fornendo quindi una resa in vino minore rispetto allo scorso anno. Oltre che per la scarsa produzione quindi il 2011 sarà ricordato anche per una vendemmia molto anticipata, fino a due settimane, rispetto alla media degli altri anni. Parlando di qualità invece le basse rese hanno portato a dei risultati molto interessanti in diverse zone d’Italia, anche se si può parlare di una situazione a macchia di leopardo. Quindi il vino prodotto quest’anno non sarà ricordato in futuro. Però il 2011 è stato il decennale di annata formidabile, il 2001, soprattutto per i vini rossi, da sempre il vino italiano per eccellenza. Quindi il buon bere è assicurato anche quest’anno. Certo dovremo riuscire a trovare un Brunello di Montalcino o un Barbaresco che dovrebbero essere già particolarmente affascinanti, mentre per il Barolo, anche se alcuni già pronti da godere pienamente, varrà la pena di attendere ancora qualche anno.