di Michele Centorrino
 
 
Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle, il 2011, è stato per noi un anno fatto di scommesse e speranze. Abbiamo lanciato questa rivista che chiude con un + 6.000 lettori di media al mese, senza pubblicità, senza 1 euro, solo con la nostra passione e la vostra curiosità. Ma quello appena trascorso però è anche l’annus horribilis per l’Italia passata dalla liberazione da Berlusconi alla tecnocrazia di Monti, per la zona Euro con il crollo della moneta unica, la crisi globale che ci attanaglia peggio della profezia dei Maya.


"IF EVERYONE THOUGHT THE SAME, NOTHING WOULD NEVER CHANGE"

Ma come disse profeticamente Albert Einstein nel 1930: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ la crisi che dà vita all’inventiva, alle scoperte e alle grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni".

Dunque superiamo noi stessi, mettiamo il Turbo! Come promesso le nostre pagine, spazi virtuali, si sono riempite delle storie di giovani talenti, artisti quotati, personaggi della cultura con la “C” maiuscola, cercando di promuovere l’innovazione artistica e informare.
Quello che voglio raccontare in questo mio editoriale però è la storia dei giovani italiani in questo momento. Non ci raccontiamo frottole il 2012 nasce male, con il peso di una recessione in parte arginata dalla Manovra “Salva-Italia” che ci avvicina a Bruxelles e ci allontana da Atene, con le Banche che chiudono la porta in faccia a chi chiede credito per fare impresa, la benzina che vola a 1,73 al litro e l’aumento della pressione fiscale.
Bene in tutto ciò l’unica cosa che ci può tirare fuori è stare uniti, spingere come bestie in calore e sperare che ogni seme piantato in primavera germogli portando i frutti di una crescita, che come già detto su queste colonne deve diventare decrescita perché diciamolo l’economia capitalista va rivista profondamente è un sistema che non funziona e che porta ciclicamente a recessioni fortissime.
Al momento come ci salviamo, come sopravvivono giovani e meno giovani? Facendo appello alla finanziaria di Mamma&Papà. Questo Paese se ancora non è crollato è proprio grazie al mutuo soccorso sociale del credito familiare, il Governo lo sa e si gongola di poter contare sul tesoretto messo da parte con anni di sacrifici. Se non ci fossero le famiglie a sostenere i sogni e le ambizioni moltissimi giovani resterebbero al paolo. Ovviamente questa fortuna ce l’ha solo una minoranza della popolazione, con un costo della vita in costante aumento e i salari congelati da anni, la maggior parte degli Italiani chiude bottega, resta inoccupato e non ha speranze per il futuro. I tecnici di Montecitorio, francamente il meglio del peggio che poteva capitarci, stanno allestendo la seconda fase, il decreto “Cresci-Italia”, nel quale dovrebbero fioccare liberalizzazioni, incentivi per far ripartire l’economia e creare posti di lavoro. Vedremo. Per ora quello che voglio dire alla Politica, di cui ho sempre un gran rispetto, e soprattutto ai politici che da oltre 20 anni occupano le poltrone di Camera e Senato è una sola: CAMBIATE! Signori parlamentari avete dimostrato sul campo la vostra inefficienza, lasciando una scia di distruzione che noi giovani ci troviamo sul groppone, piegando le nostre schiene sotto il peso di un debito mostruoso creato dai vostri sperperi e dalla pessima gestione della cosa pubblica di cui vi siete appropriati chiudendovi in una casta. Cambiate la legge elettorale e se avete un minimo di ritegno non presentatevi più alle prossime elezioni, perché senza il Porcellum siete persi.
Iniziamo così il 2012, pronti a dare il massimo ma senza prese in giro, non più disponibili a lasciar correre come nella migliore tradizione Italiana, chiudendo un occhio, poi magari due e alla fine a doverci turare il naso perché siamo finiti nella merda. Crediamo in noi stessi, scommettiamo sulle nostre forze, associamoci, collaborando anche gratuitamente ma con passione e alla fine raccoglieremo i frutti delle nostre idee.
 

 
 
 
  TOP 3 DELLE PAROLE CHE HANNO LASCIATO UN SEGNO NEL 2011

1 CRISI.
Ha colpito tutto il mondo ed in particolare il vecchio continente portando a cambiamenti e tensioni sociali ancora in corso.

2 PRIMAVERA ARABA E INDIGNADOS.
Movimenti partiti dal basso di grande aggregazione popolare, nati per liberare Paesi del Nord Africa, cittadini Europei e Americani da dittature personali ed economiche.

3 SIATE FOLLI.
L’esortazione di Steve Jobs, che esorta le giovani generazioni ad osare, pensando fuori dagli schemi e a non accontentarsi di ciò che ci propone lo satus quo.
 
 




 
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