Tomas Transtromer, il poeta del silenzio
 
letteratura - di Christopher Pacioni
   
 

UN 2011 LETTERARIO: NOBEL E CURIOSITA'
Mantova: un connubio di storia e letteratura

Il 2011 E' stato un altro anno ricco di personalità ed eventi legati al piccolo mondo della letteratura. Tra tutti si è distinto con prepotenza il conferimento del premio Nobel ad un'importantissima e significativa personalità letteraria nel panorama mondiale: il poeta, scrittore nonché traduttore di origine svedese Tomas Transtromer. "Con le sue immagini condensate e traslucide, ha offerto un nuovo accesso alla realtà". Questa la motivazione della sua vittoria secondo l'Accademia reale svedese: un poeta che ha centrato perfettamente l'obiettivo principale della letteratura: quello di tracciare una via alternativa per comprendere il mondo reale. Una definizione che lascia il segno è stata quella del Corriere della Sera: "Il poeta del silenzio". Cosa significa? Forse un nuovo assertore dell'ermetismo? No. Tomas Transtromer ha raggiunto il traguardo del Nobel poiché, in questo odierno vortice di chiacchiere e parole vane, lui ne ha usate poche ma fondamentali.

Il suo stile è definito da Publisher Weekly come "mistico, versatile e triste": uno stile introspettivo e che tende ai "silenzi nordici e boreali". Questi considera spesso nei suoi versi la sua parola come qualcosa di negativo, opponendosi essa ad un linguaggio ideale e metafisico, privo di parole. Transtromer realizza la connessione tra la natura e la parte più intima di noi, o quasi : l'anima. Laureato in psicologia, questi ha fuso tale disciplina con la poesia, prendendo spunto dai poeti più giovani del nostro tempo. Interessante sapere che l’Italia è stata una sua grande fonte di ispirazione, che ha spesso visitato e citato nei suoi versi, da Firenze a Venezia.

Riallacciandoci al panorama dei Nobel letterari, Seamus Heaney, premio Nobel del 1995, è intervenuto alla quindicesima edizione del Festival Letteratura, svoltosi a Mantova tra il 7 e l'11 settembre. Il Festival consta di cinque giornate dedicate a tutti gli amanti di lettura e scrittura fatte di incontri e spettacoli con famosi personaggi del settore. Il tutto tra i portici e le vie di questa vibrante città storica. Quest'anno il Festival ha messo s 250 eventi e vi hanno partecipato moltissime personalità, come Giorgio Faletti, tra i minori, e Geraldine Brooks, scrittrice/giornalista che ha vinto il premio Pulitzer per ben due volte. E' affascinante vedere quante persone intervengano a questo tipo di occasioni: non bisogna mai dimenticare che chi continua a far battere il cuore della letteratura non sono solo gli scrittori ma anche i lettori, i quali si configurano come soggetti attivi a 360 gradi.

Un interesse tanto grande nei confronti della poesia e della letteratura in genere può voler dire solo che c'è ancora vita in noi, c'è ancora voglia di sognare e, nello stesso tempo, la curiosità di intravedere il meglio in un verso o in una riga del nostro romanzo preferito. Molto spesso anche una sola parola, detta nel modo giusto, può aprirci un mondo e un verso di un poeta antichissimo può farci sentire vivi. Perchè finchè c'è vita c'è letteratura e finchè c'è letteratura c'è vita.