“E’ ora di passare dai simboli, dai miti alla realtà pragmatica” ha sostenuto il nostro nuovo Premier SuperMario Monti, scongiurando l’attaccamento delle parti sociali all’art. 18.
Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero e il Premier Mario Monti assicurano che la riforma del mercato del lavoro arriverà entro marzo. La pista da seguire per salvare la condizione del BelPaese è il virtuoso modello danese della “flexsecurity”, basato su un’elevata flessibilità per le assunzioni e per i licenziamenti, abbinata ad un’estesa sicurezza per i disoccupati.
I giovani devono abituarsi "all'idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide"... questo il discusso monito di Monti. La precarietà del lavoro e la mobilità spaventano in Italia perchè non c’è alcuna assicurazione di trovare un nuovo impiego, perchè imperversa lo spauracchio della disoccupazione, perchè manca un efficace intervento dei sindacati nella formazione e nell’apprendistato dei lavoratori. Diceva Berlinguer: "quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi": l’obiettivo è allora creare le condizioni di fiducia nello Stato, smantellando quelle corporazioni medievali che sono gli ordini e tutto ciò che mummifica il nostro sistema del lavoro.
Secondo il rapporto Global employment trends 2012 dell’ILO, la disoccupazione sarà l’emergenza sociale per i prossimi 10 anni: l’impegno collettivo deve essere volto allora a consentire al Governo di mettere in atto le giuste manovre per riuscire a rimanere a galla. Mentre le assunzioni degli impiegati non arrivano a 20.400 con un’incidenza che scende a 13,4%, il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, mette in evidenza l’aumento della domanda di CUOCHI, operai specializzati e professioni tecniche!!!
Qual è allora il dovere “civico” degli intoccabili maestri dei fornelli? Educare ad alimentarsi in maniera corretta. La rivista Plos Medicine denuncia che in Europa e negli Stati Uniti il 15-20% del totale dei lavoratori che cambiano spesso orario di lavoro (soprattutto impiegati nel settore della sanità) rischia obesità e diabete di tipo 2, a causa della dieta povera o junk.
L’editoriale sollecita: “…Il governo dovrebbe pensare a provvedimenti che puntino a migliorare i comportamenti dei consumatori e adottare azioni specifiche per fare in modo che sia più facile ed economico mangiare sano che non il contrario”. In questa direzione nasce il progetto “Salute al piacere’, una campagna di educazione alimentare itinerante, che per la prima volta vede alleati Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), Amd (Associazione medici diabetologi) e Slow Food Italia. Le strategie contro obesità e diabete, dunque, più che introdurre tasse e sanzioni sul cibo spazzatura, “dovrebbero incoraggiare abitudini alimentari corrette attraverso la riduzione di grassi e zuccheri, incentivare le persone a mangiare più frutta e verdura, oltre che mirare a un aumento dell’attività fisica”. Sarebbe necessario, “attivare misure per moderare marketing e pubblicità quando degenerano in manipolazione, e potenziare l’educazione alimentare promuovendo il modello italiano basato su dieta mediterranea, legame con il territorio, ricchezza fondata sulla biodiversità, rivolgendosi non solo alle scuole, ma a tutti gli esercizi pubblici cui oggi è delegata la cultura del cibo”, sopratutto i ristoranti!!
Non è un lavoro da poco... nel mio piccolo tenterò di strutturare in ognuno di voi una buona pratica di alimentazione corretta quotidiana... Ogni alimento può collaborare al buon funzionamento del corpo, del metabolismo. Ispezioniamo gli elementi di questa gustosa ricetta per esempio!