Il lavoro più bello del mondo.
  teatro - di Gabriele Mazzucco  
 
 


Dimmi cos’è, che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo, seduti su delle sedie imbottite che qui prendono il nome magico di poltrone.

Dimmi cos’è, che ci fa sentire uniti anche se siamo lontani, chi in platea, chi in galleria; chi in prima, chi in ultima fila; vicini nell’intento di seguire insieme quanto narrato su di un palco.

Dimmi cos’è che batte forte forte in fondo al cuore, nell’immagine che ricorda il nostro passato, nella frase che ci risveglia l’anima e i suoi sentimenti. Che ci toglie il respiro e ci stravolge con il suo pathos. Che ci parla d’amore con maschere diverse, oggetti a disposizione di un unico sentimento chiamato in vari modi: passione, amicizia, affetto.

Dimmi cos’è, quella stella che grande, grande in fondo al cielo che brilla dentro di te, e grida forte, forte dal tuo cuore, come il nostro umano desiderio di comunicare e di condividere le nostre gioie, le nostre ansie, conoscenze e preoccupazioni.

Dimmi cos’è, che ci fa piangere ed abbracciarci, quando ci svela debolezze nascoste nella vita pubblica, quando ci fa spaventare, partecipando con gli eventi vissuti dai personaggi.

Dimmi cos’è, che ci fa sentire importanti anche se non contiamo niente, che oggi ci fa sentire principi alla furiosa conquista del suo regno usurpato o stregoni dalle grandi capacità magiche.

Dimmi cos’è che ci regala un po’ di serenità, di sapienza, di risate, di riflessioni, in questa nostra vita sempre piena di problemi.

Per molti la risposta alla richiesta “dimmi cos’è” è semplice e laconica:
il Teatro.

A tutti i tecnici, attori, scrittori, registi, spettatori e giornalisti, l’onere e l’onore, di affrontare quotidianamente il lavoro più bello e difficile del mondo.



 

 
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