Lo scorso anno ho visto alcune di queste immagini
realizzate dal mio amico medico-fotografo portoghese Abilio
Silveria. Mi sono rimaste molto impresse per la loro straordinaria
capacità di trasmettere sensazioni ed atmosfere.
Una fotografia deve trasmettere emozione. L'emozione supplisce
all'assenza degli elementi sensoriali che arricchiscono la
scena nel momento in cui la fotografiamo.
Senza l'emozione avremmo solo un surrogato della realtà.
Bidimensionalità rispetto
a tridimensionalità, mancanza di suoni, di vento,
di aria, di calore, di freddo e nel caso di una immagine
in bianco e nero, dei colori renderebbero la
fotografia meno interessante della realtà.
Così non è, in
certi casi come in questo reportage, ci sembra di
vivere, più che di guardare, le
realtà inquadrate dall'obbiettivo, grazie alla sensibilità
ed alla capacità compositiva del fotografo.
Abilio
Silveira è nato nel marzo del 1961 in Portogallo.
E' laureato in medicina della riabilitazione e lavora a Macedo
de Cavaleiros nel nord-est del Portogallo.
Durante il periodo universitario è stato co-editore
di diverse riviste d'arte pubblicate da un gruppo di
studenti.
Negli anni ha sperimentato diverse forme d'arte: pittura
ad olio e a pastello, performances e mail-art, ma alla
fine ha trovato la sua espressione artistica più congeniale
nella fotografia.
E' stato editore e direttore artistico di una importante
rivista medico-scientifica dell'istituto dove lavora.
Ha detto: "Quando sarò grande, voglio
essere come John Lennon, Francis Ford Coppola o Paul
Klee"