Abilio Silveira - Manhattan
  fotografia - di Paolo La Farina    







Lo scorso anno ho visto alcune di queste immagini realizzate dal mio amico medico-fotografo portoghese Abilio Silveria. Mi sono rimaste molto impresse per la loro straordinaria capacità di trasmettere sensazioni ed atmosfere.
Una fotografia deve trasmettere emozione. L'emozione supplisce all'assenza degli elementi sensoriali che arricchiscono la scena nel momento in cui la fotografiamo.
Senza l'emozione avremmo solo un surrogato della realtà. Bidimensionalità rispetto a tridimensionalità, mancanza di suoni, di vento, di aria, di calore, di freddo e nel caso di una immagine in bianco e nero, dei colori renderebbero la fotografia meno interessante della realtà.
Così non è, in certi casi come in questo reportage, ci sembra di vivere, più che di guardare, le realtà inquadrate dall'obbiettivo, grazie alla sensibilità ed alla capacità compositiva del fotografo.

Abilio Silveira è nato nel marzo del 1961 in Portogallo.
E' laureato in medicina della riabilitazione e lavora a Macedo de Cavaleiros nel nord-est del Portogallo.

Durante il periodo universitario è stato co-editore di diverse riviste d'arte pubblicate da un gruppo di studenti.
Negli anni ha sperimentato diverse forme d'arte: pittura ad olio e a pastello, performances e mail-art, ma alla fine ha trovato la sua espressione artistica più congeniale nella fotografia.
E' stato editore e direttore artistico di una importante rivista medico-scientifica dell'istituto dove lavora.
Ha detto: "Quando sarò grande, voglio essere come John Lennon, Francis Ford Coppola o Paul Klee"

 











 
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