Il
protagonista di questo mese della rubrica “Ritorno al futuro…le
interviste impossibili” è Stanley Kubrick, genio indimenticato
ed indimenticabile del cinema mondiale, che lega le sue origini
professionali, e non solo, proprio alla “capitale del mondo” :
New York.
Tra i suoi numerosi fan, c’è chi
ama ricordarlo, ancora oggi, come un vero e proprio regista-filosofo:
“Talvolta la verità di una cosa non sta tanto nel
pensiero di essa quanto nel modo di sentirla. Il reale va bene,
l'interessante è meglio”.
Altri invece, semplicemente, come uno degli interpreti migliori
della cinematografia mondiale per il suo modo di concepire il
ruolo del regista:
“Se può essere scritto, o pensato, può essere
filmato. Il miglior modo per imparare a fare un film è farne
uno”.
Alcuni di voi si saranno sempre chiesti che tipo di formazione
ha avuto Stanley Kubrick:
“Non ho mai imparato nulla a scuola e non ho mai letto libri
per puro piacere finché non ho avuto 19 anni. Credo che
il grande errore nelle scuole sia di cercare di insegnare ai bambini
un po' di tutto, e di usare la paura quale motivazione di base.
Paura di essere bocciati, di non restare con la tua classe. L'interesse
invece può produrre conoscenza che in proporzione alla paura è una
esplosione nucleare rispetto ad un petardo”.
…e cosa penserebbe lo stesso Kubrick dell’attuale
situazione politica-mondiale:
“Le superpotenze si comportano da gangster, ed i paesi piccoli
da prostitute”.
Uno dei film più popolari tra quelli che fanno parte della
produzione di Kubrik è indubbiamente “Arancia Meccanica”:
“L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie
il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un
uomo, ma un' “arancia meccanica” “.
Stesso discorso vale per “2001 Odissea nello spazio”,
non ultimo ispirazione proprio del prossimo numero di Giugno
di Turboarte:
”Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato
filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza
visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto
emotivo direttamente nell'inconscio”.