Voglio parlare in questo numero di una idea-progetto estremamente interessante proposta da Udo Thoennissen, architetto e designer di Zurigo.
Si tratta di una proposta per l'utilizzo degli spazi di lavoro in una situazione sociale in cui la trasformazione e la flessibilità sono le chiavi per la progettazione verso il futuro.
Questo progetto sviluppa una concettualizzazione per il design e l’applicazione di sistemi sensibili in architettura. L’enfasi è posta nel creare oggetti/spazi cinetici, che possano riconfigurarsi fisicamente per andare incontro alle necessità sempre mutevoli e rispondere al cambiamento rapido di modelli di interazione umana con l’ambiente costruito.
Unendo gli elementi di costruzione con attuatori, processori e sensori, diventano possibili architetture sensibili che possono cambiare la loro forma, configurazione spaziale e prestazioni. Ambientazione dinamica d’ufficio per uno spazio da inventare, una forma reattiva programmabile, un piano senza funzioni specifiche, che offre una performance particolare.
Grazie all’applicazione di tecniche sensibili, che si basano su pochi parametri, sorge una struttura emergente, confrontabile con i sistemi dinamici quali uno sciame o una situazione metereologica. La forma segue la funzione nel tempo. I sistemi adattabili intelligenti servono a cambiare in maniera sensibile, alle condizioni di lavoro mutevoli, all’intensità del lavoro, all’occupazione e alle dinamiche di un gruppo di lavoro al fine di fornire uno spazio di lavoro ottimizzato nel tempo.
Il sistema espone l’utente ad una serie di interfacce programmabili, basate su sensori, ognuna delle quali interessa diverse zone all’interno dello spazio.
Gli involucri dei diversi elementi sono rivestimenti reattivi che cambiano la loro forma come se stessero dialogando con ciò che li circonda.
Il sistema cinetico sottolinea un processo dinamico di “sistemazione” e ordine nel posizionamento, basato sull’interazione localizzata tra situazioni ed eventi “individuali”.
Modelli predefiniti di posizioni lavorative creano un vocabolario basilare di forme. Le possibili combinazioni saranno catalogate al fine di selezionare gli elementi più adatti. Configurazioni doppie di modello servono come genotipi dai quali tutti gli spazi di lavoro vengono assemblati.
Esistono molteplici possibilità per risolvere ogni necessità. Dalla forma alla superficie – il lofting dei modelli predefiniti crea transazioni fluide tra l’una e l’altra.
Rivestimento. Il rivestimento consiste in una stoffa a struttura a fibre sfumata – elastica nell’azionato circostante, rigida tra le zone azionate. Contiene fibre vegetali (lino, canapa), che sono molto flessibili e, essendo riciclabili, prendono il posto della fibra di vetro come riempitivo indurente. Muscoli artificiali. I muscoli artificiali saranno posti nella zona da attivare. Lavorano con la pressione dell’aria o come un gel che si espande.
In analogia con il rivestimento del lombrico, questo muscolo fluido è un sistema di membrane contrattili, un tubo in fibra rinforzata, formata da due componenti: il materiale del tubo (elastomero soffice fluido resistente) e le fibre, che sono avvolte intorno al tubo, in una forma ad elica incrociata. Aumentando la pressione, il muscolo si contrae.