NON SI PUO’ FERMARE LA DEMOCRAZIA
  politica - di Luisa Laurelli  
 
 
Sono stata come ogni anno a visitare la scuola elementare del 143° Circolo di Spinaceto, a trovare i bambini che partecipano da tanto tempo attivamente al MUSIS. Ogni volta imparo qualche cosa attraverso i racconti dei bambini, i tabelloni e i loro esperimenti scientifici. Con loro la “scienza è a portata di mano” e con loro puoi ragionare di arte, filosofia, costumi, storia, geografia, economia, politica. Guardando le loro facce e quelle premurose e attente delle maestre, capisci che il futuro è lì, che un altro mondo è possibile, che parlamentari ignoranti potranno scrivere leggi per espellere i talenti dalla scuola pubblica sempre più declassata, ma che non ci riusciranno. Quest’anno si sono occupati di entropia e i loro lavori sparsi per tutta la scuola, parlavano della presenza delle mafie e dell’uso sociale dei beni confiscati (hanno progettato il riutilizzo di un appartamento sequestrato all’EUR per farne una casa famiglia), del ciclo dell’acqua, del risparmio energetico e delle diverse fonti di energia, della necessità di approfondire la teoria della decrescita tanto cara a Serge Latouche e dei benefici collettivi che si possono ottenere cambiando semplicemente stile di vita. Il simbolo dell’iniziativa era la lumaca, che rappresenta la lentezza a cui ci si deve ispirare per vivere meglio ma che costruisce il suo guscio in modo intelligente, senza appesantirlo nella costruzione, ripercorrendo la sua spirale avanti e indietro.

Mi è venuta in mente la nostra rivista, Turboarte e il suo simbolo.
Ho scoperto come la scienza è a nostra disposizione, ci aiuta nel nostro vivere quotidiano ma che non sempre lo sviluppo tecnologico è sinonimo di far bene o di benessere. Se fosse così non avremmo interi continenti impoveriti, popolazioni vittime della fame e dell’arretratezza economica e culturale, non avremmo tanti regimi dittatoriali che impediscono l’avvento di sistemi democratici dove ogni cittadino possa avere il diritto di dire la sua, di scegliere il destino individuale e collettivo. Voltandoci indietro di poco più di trenta anni quando, l’uomo ha fatto il primo viaggio nello spazio, vediamo che il mondo è andato avanti verso un progresso che non sempre ha portato ad un miglioramento. Oggi misuriamo i grandi limiti del capitalismo fortemente in crisi e messo in discussione, dal punto di vista etico, perfino dalle massime gerarchie del Vaticano. Io ho conosciuto Latouche in un importante convegno a Rieti organizzato dagli amici dell’ARCI: sono tornata a casa carica di pubblicazioni scientifiche con la voglia di cambiare il mio personale modo di vivere. Occorre lasciare un po’ di spazio al futuro dei giovani che verranno dopo di noi e preservare la nostra Terra da un consumo selvaggio che rischia di portarla rapidamente al declino. Senza possibilità di ritorno indietro. La catastrofe del terremoto e dello tsunami in Giappone e la fuoruscita radioattiva dalle centrali nucleari di Fukushima, sono calamità “naturali” che colpiscono l’intero pianeta. Il governo giapponese sta irresponsabilmente nascondendo la realtà al suo popolo e al mondo intero. Il nucleare sicuro non esiste e anche questa volta ne misureremo i danni a distanza di decenni. Queste catastrofi dovrebbero imporre alle Istituzioni internazionali azioni più efficaci e produttive a sostegno della pace, della libertà e della democrazia. A sostegno della verità.
Per questo è importante il mondo dell’informazione e della comunicazione. Si dovrebbero fare riflessioni serie nei governi e nei parlamenti per le scelte di politica energetica che, mentre portano verso la modernità e lo sviluppo, contribuiscono ad accelerare fenomeni di degrado e di consumo di beni primari che non si possono ricostruire (aria, acqua, terra). Per questo è “indecente” la decisione del governo Berlusconi che con uno stratagemma adottato in parlamento vuole impedire lo svolgimento del referendum sul nucleare per evitare (così si dice!), facili condizionamenti derivanti dalla grave vicenda delle centrali nucleari del Giappone. L’obbiettivo vero dichiarato espressamente da Berlusconi nel confermare la scelta del nucleare, è quello di evitare l’unico referendum che interessa il centro destra italiano e cioè quello sul legittimo impedimento. Si vogliono conservare privilegi solo per pochi, per i più ricchi e i più potenti ma bastano poche immagini trasmesse via satellite, per far saltare ogni schema e far pensare a chi è più svantaggiato, che sia possibile un cambiamento ed un miglioramento delle proprie condizioni di vita. D’altra parte dove sta scritto che io se nasco più sfortunato di te, devo rimanere segnato a vita dalla sfortuna di stare e crescere nel luogo di nascita sbagliato? Si possono chiudere le frontiere, bombardare con i missili “più intelligenti” possibile le popolazioni, ma non si possono creare argini artificiali per impedire la conquista della libertà e della democrazia. Io ho firmato di recente la petizione “Politici: giù le mani dall’informazione!” per impedire il bavaglio ad alcune trasmissioni televisive scomode per il centro destra nazionale e mi sono ritrovata a far parte di una rete internazionale dell’organizzazione no-profit Avaaz.org che ha oltre 8 milioni di aderenti in tutto il mondo e che vanta grandi successi su questioni enormi che sembrano impossibili da approcciare. Mi sono divertita a leggere i risultati positivi di campagne internazionali fatte solo con l’aiuto di internet, in questi ultimi mesi in giro per il mondo: la campagna contro la corruzione in India, per l’informazione in Medio Oriente, per imporre alla catena degli hotel Hilton un codice di condotta contro la tratta delle schiave del sesso, in Gran Bretagna contro il monopolio mediatico di Murdoch, contro la legge bavaglio di Berlusconi alle tv, per bloccare la costruzione di una diga che distruggerebbe buona parte dell’Amazzonia, l’invio di messaggi all’Onu per impedire il massacro in Libia, contro la tortura a cui è sottoposto Bradley Manning ritenuto di essere la talpa che ha fornito notizie riservate a Wikileaks. Chi avrebbe mai pensato pochi decenni fa a quanto l’uso del computer e di altri grandi mezzi di comunicazione di massa, avrebbe condizionato la politica, l’economia, avvicinato le persone contribuendo a disegnare nuovi destini per i popoli di tante parti del pianeta? Saranno la scienza e l’innovazione tecnologica, assieme alla cultura, allo studio, a portare al riscatto popolazioni intere da troppi secoli costrette a subire un destino crudele colmo solo di svantaggi di ogni genere. Fino a che i bambini di Spinaceto studieranno e approfondiranno, fino a quando produrranno conoscenza e sapere, fino a che con il loro sorriso aiuteranno i bambini poveri del mondo scambiando affetto e sostegno concreto, c’è speranza di cambiamento perché ognuno di noi stia bene in questo mondo.
   
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