Per il numero di questo mese di “Ritorno al presente…le interviste impossibili”, abbiamo deciso di regalarci e regalarvi una breve intervista con Albert Einstein, il fisico tedesco, nato ad Ulma nel 1879 e morto a Princeton (Stati Uniti) nel 1955. Vincitore del premio Nobel in Fisica nel 1921, Einstein è stato indiscutibilmente una delle menti più geniali del secolo scorso.
Porre delle semplici domande che vincolassero altrettante risposte, ci è sembrato da subito assolutamente scontato, oltre che poco efficace. Meglio, sicuramente, riportarvi per esteso alcune analisi dispensate dallo stesso Einstein, un uomo, ancor prima che un genio, con lo sguardo e la mente sistematicamente rivolti verso il futuro personale e dell’intera umanità.
"Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa. La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.
La scienza intera non è altro che un modo più sofisticato del pensare quotidiano. La preoccupazione dell'uomo e del suo destino dovrebbero sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi e alle vostre equazioni.
Se i fatti non corrispondono alla teoria, allora cambiate i fatti. La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. In questo caso abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perché! A tal proposito, mi sento di poter dire che esistono solo due cose infinite: l'universo e la stupidità umana, e non sono ancora sicuro della prima….
L’uomo di scienza non è niente altro che un misero filosofo. Se, ad esempio, la mia teoria della relatività si fosse dimostrata falsa, la Francia avrebbe detto che ero tedesco e la Germania avrebbe invece dichiarato che ero un ebreo. Se solo l’avessi saputo prima, avrei probabilmente fatto l’orologiaio. Credo che la differenza fra la gloria reale e quella fittizia stia nel sopravvivere nella storia o in una storia.
Il piacere è peccato, e talvolta il peccato è un piacere. Non c’è moralista più severo del piacere. Detto questo, penso che non v’è nulla, comunque, che calmi lo spirito più di un bel rum.
Bisognerebbe rendere tutto il più semplice possibile, ma non troppo semplice. L’umanità avrà la sorte che saprà meritarsi. Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.
Non crederò mai che Dio giochi a dadi col mondo. Dio è ingegnoso, ma non disonesto.