Quando penso al rapporto tra uomo e natura mi viene in mente sempre l’uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci. E’ così si dall’alba dei tempi, gli esseri viventi inseriti in un cerchio, o meglio nella sfera che è la terra, ne hanno tratto beneficio sfruttando sempre di più i suoi frutti e risorse. Gli elementi della natura, acqua, fuoco, terra ed aria, contengono tutto quello che serve per questa magnificenza che è la vita. E allora sempre più spesso mi sono chiesto perché l’uomo nel 2011 non riesce a essere più rispettoso del nostro meraviglioso quanto fragile mondo? Ormai lo sappiamo tutti che le risorse sono finite, in primis il petrolio, fra le primissime cause di inquinamento e disastri ambientali, eppure non riusciamo a farne a meno. Ok non siamo ingenui intorno all’oro nero si reggono gli Stati e buona parte dell’economia mondiale, basti pensare che in Italia ormai la benzina ha sfondato l’1,6 euro al litro! Ma lasciamo da parte l’economia e restiamo nel tema. Voglio condividere con voi la contentezza dei risultati dell’ultimo referendum ed in particolare quello sul nucleare. Gli Italiani ancora una volta hanno detto a maggioranza no all’energia proveniente dalla scissione degli atomi, sicuramente la tragedia Giapponese ha inciso, così come quelle del passato, conclamando la pericolosità di queste centrali e soprattutto la difficoltà di gestione delle scorie impossibili da smaltire in breve tempo.
Torniamo allora agli elementi naturali e a proposito di energia, bocciato definitivamente il nucleare sarà giunta l’ora dell’impiego massiccio del fotovoltaico?! Se lo Stato era pronto ad investire ingenti somme nella costruzione di quelle centrali, mi auguro che ora giri quei soldi per dare incentivi a chi installa pannelli solari nella propria abitazione. C’è riuscito il Bangladesh, passando dalle 7.000 famiglie del 2002 a più di 1 milione di oggi ed il governo di Dacca già dichiara:“nel 2014 raggiungeremo quota 2,5 milioni di case con l’energia solare”.
Pensate che vittoria sarebbe, noi il bel Paese baciato dal sole, potremmo diventare tra i maggiori produttori al mondo di energia pulita con un notevole guadagno anche per i singoli che rimettendo l’energia prodotta in eccesso nella rete si vedrebbero accreditati in bolletta i kw “verdi”.
Il futuro ed il presente è ormai quello delle rinnovabili, si punta tutto sulle “supergrid” mettendo in rete ad esempio le wind farm d’Europa con il nord Africa, avendo così la certezza di produrre grandi quantità di energia nonostante la discontinuità del vento.
Infatti gli scenari previsti dal rapporto “Revolution: battle of the grids” di Greenpeace sono due:"In Spagna oggi le fonti rinnovabili forniscono già il 40% dell'elettricità, in Danimarca superano il 28%, l'Italia è oltre il 23%, in Germania il Parlamento ha deciso di compensare la chiusura delle centrali nucleari con un aumento dell'energia fornita dal sole e dal vento", afferma Onufrio, direttore di Greenpeace:"Nel complesso dell'Europa è ipotizzabile che le rinnovabili arrivino fino al 68% nell'arco di vent'anni. Ma per andare oltre bisogna fare delle scelte".
L’altro approccio è invece quello del “lowgrid” che si basa sulla costruzione di nuovi impianti, gli investimenti in questo caso più che essere rivolti ad un miglioramento della rete puntano principalmente alla grande distribuzione de pannelli fotovoltaici, pale eoliche e quant’altro.
Tutto questo dovrebbe trasformarsi in realtà tra il 2030 ed il 2050!
Con questo auspicio, vi auguro buone vacanze in compagnia del nostro doppio numero luglio/agosto e vi do appuntamento per il prossimo numero, in uscita come di consueto i primi di settembre!