Naser Kandic e le tragedie a Srebrenica
  teatro - di Gabriele Mazzucco  
 
 
Il massacro di Srebrenica Ë stato un genocidio e crimine di guerra, consistito nel massacro di migliaia di musulmani bosniaci nel luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladi? nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite. Compiuto anche sull'appoggio dei gruppi paramilitari guidati da Arkan[6], Ë considerato uno dei pi˜ sanguinosi stermini avvenuti in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale: secondo fonti ufficiali, le vittime del massacro furono 8.372, sebbene alcune associazioni per gli scomparsi e le famiglie delle vittime affermino che furono oltre 10.000. Al momento (marzo 2010), grazie al test del DNA, sono state identificate solo 6.414 vittime, [7] mentre migliaia di altre salme esumate dalle fosse comuni attendono ancora di essere identificate. (Wikipedia)

Oggi Srebrenica Ë una terra che ancora grida dolore, gridano dolore le sue case, le famiglie che la vivono. Niente sembra essere stato attenuato dal tempo, nulla che sia stato metabolizzato in questi 16 anni di pace.
E' qui che prima dell'arrivo delle truppe sterminatrici di Milosevic vide la luce Naser Kandic ed Ë qui che questo regista ed autore coraggioso mette in scena le sue opere. Immerso nella natura, tra le case, nelle vie, tra gli alberi, in ambienti sempre diversi ma rigorosamente all'aperto e ancor di pi˜ severamente a Srebrenica.
"Ditemi quale teatro potrebbe fare da cornice ad una tragedia meglio della cittý dove io sono nato?! Qui tutto sembra far da coro, tutto partecipa direttamente nelle interpretazioni degli attori, nelle parole dei testi, nelle intenzioni di chi mette in scena ..."
Le parole di Kandic sono un pugno in un occhio, giungono all'orecchio come acido muriatico ma colgono il segno nella coscienza di chi lo ascolta. Onestamente non saprei dire quanto sia talentuosa l'opera di Kandic, non essendoci in rete o in vendita i filmati delle sue rappresentazioni, ma non posso non ascoltare la sua provocazione, non posso dimenticarmi ancora una volta, come voi, del "Massacro di Srebrenica".
 


 
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