Uomo – Natura – Macchina
Legami dimenticati che dovremmo ricordare.
  cinema - di Camilla Benvenuti  
 
 
“Nulla accada per caso” scrivevano gli sceneggiatori della famosa serie televisiva “Lost”, andata in onda dal 2004 al 2011. “E` il principio fondamentale dell'universo: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria” diceva invece V nel film “V per Vendetta” citando la Terza Legge della Dinamica. E una frase molto simile la pronunciava anche Il Merovingio nel film Matrix Reloaded. Ancora, nel film “Invictus” viene citata la poesia da cui e' tratto il nome stesso del film “io sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima”. La consequenzialita` delle nostre azioni, e i risultati che esse producono, e` una tematica molto diffusa nel cinema, soprattutto di oggi. In una fase storica in cui l'uomo sembra stia facendo di tutto per accellerare la sua scomparsa dal Pianeta Terra, molti sceneggiatori e registi hanno scelto il cinema per diffondere il loro monito. E' come se attraverso il grande schermo cercassero di avvertirci che, anche quando agiamo inconsapevolmente in realta` modifichiamo il corso di alcuni eventi e le ripercussioni delle nostre scelte possono ricadere su “esseri innocenti”. Certo e' che per l'uomo rendersene conto non e' facile, soprattutto oggi. Siamo ormai immersi in una fitta rete di relazioni e legati a talmente tante persone e cose e animali, da rischiare sempre di piu di perdere di vista il legame stesso che ci lega a loro. Probabilmente avvertiamo ormai lontano il legame con la natura e sentiamo il bisogno di recuperarlo perche`, dopo anni spesi ad inquinare il mondo in cui viviamo, iniziamo a prendere coscienza del male che abbiamo prodotto e a cercare di rimediare al danno ormai fatto. Il cinema riflette questa necessita` che sentiamo. Negli anni passati numerosi sono stati il film che descrivevano il rapporto sempre piu innegabile tra uomo e macchina. Basti pensare al film Matrix, sopra citato. Per anni l'uomo, soprattutto con l'avvento delle sempre piu innovative tecnologie, ha delegato alle macchine molti dei ruoli che prima ricopriva in prima persona, deresponsabilizzandosi e perdendo di vista il legame che aveva con la terra e lasciando ad esse un ruolo predominante anche nella nostra vita quotidiana. Le macchine sono aumentate, e con loro il dispendio di energia, soldi e soprattutto si e' elevato il tasso di inquinamento. Non e' un caso che la maggior parte dei migliori film degli ultimi anni non facciano altro che dipingere le nostre citta` in un futuro prossimo come metropoli ormai invase dallo smog. Caotiche, fuori controllo. Quando poi queste situazioni si sono rese evidenti non solo sullo schermo ma anche nella realta` abbiamo avvertito tutti la necessita' di fare qualcosa per cercare di rimediare (o almeno, la maggior parte di noi). Basti pensare alla diffusione della raccolta differenziata per salvare il pianeta dal collasso. E il cinema, la industry, ha avvertito la stessa necessita'. Non e' un caso che negli ultimi anni molti siano stati i documentari\film realizzati per il grande schermo. Basti pensare a “La marcia dei pinguini” del 2005, “Earth-La nostra Terra” del 2009 che racconta invece diverse storie seguendo il tragitto del sole intorno al mondo dal polo nord al polo sud. E ancora il piu` acclamato “Avatar” in cui viene raccontato un mondo primordiale abitato da umanoidi legati alla terra che riescono a salvarlo dalle “brame” della specie umana che vorrebbe invece conquistarlo per sfruttarne il terreno. Ma il film che meglio racconta questo legame tra l'uomo e la natura e di come le nostre azioni siano in grado di salvare il pianeta o distruggerlo e` il lungometraggio di animazione della Pixar “WALL-E”. WALL-E è ambientato su un pianeta Terra ormai disabitato. L'umanità l'ha abbandonato 700 anni prima quando l'inquinamento era diventato insostenibile e lo smaltimento dei rifiuti impossibile. Il compito di ripulirlo era affidati ad uno stuolo di robot-spazzini, i "WALL•E", che si erano pero` arresi difronte alla mole di sporcizia che avevano trovato sulla Terra. Non si fa difficoltà a riconoscere una similitudine con la situazione attuale del mondo, dove i temi dell'inquinamento, del riscaldamento globale e delle fonti di energia rinnovabili sono all'ordine del giorno (e in Italia lo era anche di più, al momento dell'uscita del film, quello dello smaltimento rifiuti. La possibilità di riscatto, nel film, è proprio nella presa di coscienza dell'abuso perpetrato nei confronti della Natura; il giorno remoto in cui essa stessa farà rinascere la vita fra i rifiuti l'umanità avrà questa possibilità di riscatto. E il film racconta proprio di questa possibilità, dal momento in cui WALL-E scopre un germoglio verde dentro un frigorifero abbandonato, segno della rinata abitabilità della Terra.
 

 
- la rivista on-line (pdf)
- eventi & recensioni
- profili artisti