POLITICA SE CI SEI BATTI UN COLPO!
  politica - di Luisa Laurelli  
 
 
In questi giorni convulsi nel giro di poche ore il Parlamento ha votato in modo unitario una manovra finanziaria di 70 miliardi di euro ad evitare la debacle economica dell’Italia e poi ha votato in modo differenziato tra Camera e Senato, su due casi di richiesta di arresto di parlamentari da parte della magistratura. Per uno si da l’autorizzazione all’arresto, per l’altro viene negato, nello sconcerto generale di una opinione pubblica che da tanto tempo valuta i politici come una casta che si protegge, si autotutela e si riproduce.
E’ sempre più difficile fare coerentemente discorsi di parte e ci si trova, a volte controvoglia, a fare discorsi trasversali ai partiti e agli schieramenti con considerazioni che sfiorano il qualunquismo. Come si fa a negare oggi che siamo in mano ad una classe dirigente (politica e non solo) insufficiente e non all’altezza della situazione nazionale ed internazionale così grave? Come si può non riconoscere che c’è una grave crisi della rappresentanza nelle Istituzioni, nei partiti, nelle grandi organizzazioni (sindacali, professionali..) con una grave insufficienza dell’agire quotidiano?
Sguendo le cose sul web si vede un grande fermento che sta portando a grandi innovazioni politiche e sociali in tutto il nord Africa. Come persona posso aderire a campagne di carattere planetario stando comodamente seduta davanti al mio computer facendo parte di una comunità della comunicazione politica e sociale globalizzata. Ma poi tanto impegno civile a cosa porta in concreto?
Ripensando alla grande manifestazione di “Se non ora quando?” che ha visto un movimento di donne e di uomini (vera assoluta novità!) trasversale destra-sinistra per rivendicare il rispetto della dignità delle donne, vediamo una grande volontà di partecipazione per cambiare e la disponibilità a nuove e diverse forme di aggregazione. Poco di ideologico ma profondità di analisi e voglia di aggregazione. La recente iniziativa a Siena che ha riunito moltissime donne ha “partorito” la decisione di estendere i coordinamenti nei territori ma tutto è fluido e senza regole, con una certa confusione di obiettivi e di programmi. E’ vero che la diversità è una ricchezza ma è vero anche che le troppe diversità dividono le persone e allontanano l’obiettivo.
Sempre in questi giorni sono successi due fatti inconsueti perché con due sentenze del Tar in Piemonte è stato annullato il provvedimento della Giunta Cota per far entrare il Movimento per la vita nei consultori familiari e a Roma è stata azzerata la Giunta Alemanno per insufficiente rappresentanza femminile. Il risultato concreto di tutto ciò è che in Piemonte si sta cambiando qualche pezzo del provvedimento per ripristinare quanto vietato dal TAR e a Roma Alemanno ha portato le donne in Giunta da una a tre, dando il doppio incarico di vice sindaco ed assessore alla stessa donna. Il sistema di aggirare quanto prevedono leggi e regolamenti e di infilare le cose più “delicate” in modo nascosto dentro provvedimenti omnibus, applicato quotidianamente dal governo Berlusconi evidentemente è diventato il modus operandi di tutto il centro destra fin nelle Istituzioni più piccole. Se le regole non piacciono vengono cambiate per adattarle ai bisogni del “Capo”. Ecco perché il Sindaco Alemanno contravvenendo alla sentenza nominando due sole donne assessori, a fronte della reiterazione di un nuovo ricorso al Tar delle due consigliere Gemma Azuni e Monica Cirinnà (bravissime), ha già annunciato la revisione dello Statuto che prevede le regole di parità che sono la base della sentenza del TAR.
Per tornare però alla voglia di partecipazione dei cittadini io trovo oggi una grande dispersione di forze, uno stare su tanti problemi in modo superficiale, una adesione a decine e decine di campagne di raccolta firme senza mai vedere dove realmente vanno a finire.
Siamo veramente in tanti a far politica, ma per chi ha letto lo splendido libro “Cecità” di Saramago, sembra di stare in una realtà dove improvvisamente tutti sono diventati ciechi con inasprimento dei rapporti umani, prevalere di istinti bestiali, intolleranza e sopraffazione.
Manca del tutto la guida dei partiti così come sono descritti nella Costituzione e anche quando le regole ci sono, non c’è capacità di farle praticare correttamente. L’interesse generale sfuma e vanno avanti gli interessi dei gruppi e delle cordate. Anche delle “botteghe” come si dice a Roma.
L’attività di volontariato politico cresce come una reazione a catena positiva, dal piccolo al grande in modo esponenziale. All’inverso, come una reazione a catena negativa, si riduce in modo esponenziale la capacità di direzione politica dei partiti tradizionali, prevale la mediocrità dei gruppi dirigenti con una perdita di chiarezza di obiettivi e un gran dispendio di energie e risorse umane.
Con il risultato che si è ristretto fortemente lo spazio per la democrazia e che le cose continuano ad andare come decidono gruppi ristrettissimi di potere. E’ come fossimo a teatro con tanti spettatori, poche marionette ed uno solo che ne tiene i fili.

 

 

 
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