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Lui si chiama Mattia Palombi, classe 1989. Nonostante abbia solo 22 anni è già un Direttore della Fotografia capace e lavora tra New York e Roma. Ha studiato alla New York Film Academy e proprio a lui ho voluto chiedere cosa vuol dire lavorare nel mondo del cinema ai giorni nostri, per i giovani, e soprattutto quale secondo lui potrebbe essere il cammino migliore da intraprendere per chi scegliesse questo ambiente di lavoro.
Cosa ti ha portato a scegliere New York piuttosto che Roma per avviare la tua carriera e qual'e` stato il tuo percorso per diventare l'efficiente direttore della fotografia che sei oggi?
La scelta di New York per intraprendere i miei studi e per poi avviare la mia carriera lavorativa penso sia stata una scelta fondamentale ed una grande opportunità. New York è una città molto stimolante specialmente dal punto di vista creativo ed artistico che offre importanti opportunità a gente giovane che ha voglia di fare e dimostrare i suoi valori. Penso che il mestiere del cinema sia un lavoro che si apprenda più sul campo (sul set) che sui libri. Un lavoro dove più ti ci trovi dentro, più diventa parte di te, dove solamente guardandoti intorno puoi rubare con gli occhi ed imparare tanto da chi ha più esperienza. Amici che frequentavano scuole di cinema in Italia raccontavano come, dopo 9 mesi di corso, avessero girato solamente il loro primo progetto. Io dopo un primo corso di 8 settimane di Filmmaking alla New York Film Academy avevo scritto, diretto e montato quattro cortometraggi di cui due in pellicola e due in digitale. Il metodo di insegnamento americano è più pratico, ti mette immediatamente alla prova. Ricordo che il nome della prima lezione del corso era "Hands on Camera" (mani sulla Camera). Certamente anche alla Film Academy c'erano nozioni teoriche ma era solo una piccola parte, il primo week end già si girava. Questa è stata la ragione principale che mi ha portato a scegliere New York piuttosto che Roma. Dopo questa prima breve esperienza americana sono tornato a Roma dove ho avuto la fortuna di lavorare come Video Assistant (montare e spostare monitor per regista e direttore della fotografia) su set italiani di pubblicità e di un film TV prodotto da SKY, ed è proprio stando sul set che mi sono appassionato al lavoro che svolge il Direttore della Fotografia, un lavoro mirato alla cura estetica dell'immagine, conoscenza tecnica di luci, ottiche e fotochimica, ma che richiede anche intuizione ed una forte visione creativa personale. Pochi mesi dopo sono tornato a New York per fare un corso di un anno di Cinematography (direzione della fotografia) sempre alla New York Film Academy e sono sicuro di aver imparato più cose in quell'anno che in cinque di liceo. Sono stato molto fortunato ad avere insegnanti molto preparati ed una classe (dove ero il più giovane) che aveva molta più esperienza di me. Ho avuto l'opportunità di utilizzare materiale tecnico di luci e macchina da presa di grande qualità, di collaborare con molti giovani registi e girare un gran numero di cortometraggi e music videos. Finiti gli studi, nel luglio 2010, sono rimasto a New York per provare a lavorare da freelance con i ruoli di Assistente alla Camera, Operatore e Direttore della Fotografia. Con grande velocità partendo dai contatti che avevo fatto durante gli studi sono riuscito ad aprirmi una mia strada lavorando sia con produzioni indipendenti sia con altre di un certo rilievo. Ho imparato molto da ogni lavoro e da ogni persona con cui ho avuto il piacere di collaborare, ma quando dici “efficiente Direttore della Fotografia”, è troppo! Sò che ho ancora tantissimo da imparare e sperimentare ed è questo il bello: ogni progetto è differente dal precedente e lavorando a stretto contatto con il Regista si cerca di interpretare e di trovare il modo più adeguato ma anche più originale di rappresentare visivamente un'idea, un'emozione, un sentimento.
Che opportunita` offre l'Italia ai ragazzi giovani che scelgono questo ambiente lavorativo, il cinema, e quali invece l'America per realizzare i propri sogni e progetti?
Penso che le opportunità di lavoro siano buone tanto in America che in Italia, è la mentalità ad essere differente. Un direttore della fotografia considerato giovane in Italia ha sui 35, 40 anni. In America si sente molta più fiducia verso i giovani e ci sono molte più opportunità di lavoro ad alti livelli svolgendo ruoli importanti sul set. Capisco la mentalità Italiana della "gavetta" ma credo che allo stesso tempo limiti le potenzialità dei ragazzi. Ogni volta che parlo con colleghi italiani sono loro i primi a consigliarmi di restare in America. Lavorare nel mondo del cinema non ti assicura un posto di lavoro fisso, quindi quando ho iniziato non sapevo se sarei riuscito a trovare un impiego su qualche set ma dimostrando tanta passione e voglia di fare ho iniziato a piccoli passi. Penso che il segreto sia quello di dire sempre di "si", non rifiutare mai un lavoro per quanto possa essere disorganizzato, sottopagato, o non pagato. Tutta esperienza, il resto viene di seguito.
Il tuo percorso e` accompagnato dalla fiducia dei tuoi colleghi, nonostante tu sia un ragazzo di ventidue anni, o pensi che ci sia chi, ancora, ha difficolta` a credere nelle capacita` dei giovani?
A New York la prima volta che ho lavorato su un set grande di pubblicità come primo Assistente alla Camera (fuochi) ero il più giovane, come tante altre volte, ma avevo due assistenti sotto di me che avevano 30 e 37 anni. Non avevo problemi ma inizialmente ero un pò incerto su come sarebbe stata la loro reazione considerando la mia giovane età ed il fatto che dovevano eseguire alcune direzioni che partivano da me. Fui molto sorpreso dalla loro disponibilità, disposizione e rispetto nei miei confronti. Fu una grande giornata di lavoro. Personalmente ho trovato grande fiducia da parte dei miei colleghi, essere giovani non è affatto una limitazione se dimostri di essere all'altezza della situazione. Bisogna essere sempre motivati ed essere pronti a sfruttare ogni occasione. Non mi è mai capitato che dopo aver collaborato con un Regista questo non abbia richiamato per il progetto seguente.
Come, e soprattutto, dove vedi il tuo futuro?
Il mio futuro attualmente lo vedo indirizzato più verso gli Stai Uniti. Credo che valga veramente la pena provare a costruirsi e portare avanti una carriera nella terra delle grandi opportunità e dopo l'esperienza fatta sono molto positivo. Voglio migliorare il più possibile ed essere circondato da un ambiente creativo ed artistico che offre una città come New York è un grande vantaggio. Ciò nonostante non escludo affatto l'Italia, mi fa sempre molto piacere lavorare "a casa", magari in un futuro più lontano quando davvero sarò diventato l'efficiente Direttore della Fotografia di cui parlavi prima.
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