Liverpool, da Albert Dock a Penny Lane
 
viaggi - di Filippo Gherardi
 
 
 
Mettete insieme, un’amichevole estiva in una fredda città del Nord, un volo diretto della Ryanair ed un mito dal fascino intramontabile. Queste, fondamentalmente, le tre componenti da cui è nata la nostra vacanza a Liverpool.
Partire ad inizio Agosto per andare cinque giorni nel Merseyside, regione del nord ovest dell’Inghilterra, non rientra sicuramente nei più canonici itinerari turistici. Preferire fumosi pub e schiumosa birra ad assolate spiagge e rinfrescanti Mojito, è un’immagine del tutto atipica per le proprie vacanze estive. Se però la tua squadra del cuore, la Juventus, ha in programma un’amichevole all’Old Trafford contro il Manchester United, ecco allora che tutto diventa improvvisamente molto più accettabile. Al di là però del richiamo adolescenziale per la Vecchia Signora, e del fascino dello stadio che da queste parti chiamano “The Theatre of Dreams”, a rendere più intrigante la vigilia della nostra trasferta oltre Manica, ci ha pensato anche la possibilità di abbinare alla stessa la visita della città di Liverpool.
Liverpool e Manchester sono in pratica “vicine di casa”, trovandosi ad appena 35 km di distanza l’una dall’altra, stessa regione, stessa passione viscerale per il calcio e stessa rinomata cultura musicale. Le uniche, ma sostanziali, differenze sono che Liverpool, al contrario di Manchester, ha un porto tra i più strategici e commerciali da sempre di tutta l’Inghilterra, un volo diretto della Ryanair con partenza da Roma Ciampino e la paternità di quella che è stata senza dubbio la band più importante nella storia della musica: I Beatles. La cultura popolare di Liverpool infatti si sviluppa tutta, o quasi, su questi due enormi binari: il porto e la musica.
Nel primo caso, il porto di Liverpool, o Dock se preferite, sorge proprio dove il fiume Mersey conclude il proprio corso nel Mar D’Irlanda. Per questo motivo, per secoli, ha rappresentato uno dei punti nevralgici del commercio navale dell’intera Gran Bretagna. Tra tutti, l’attracco più importante è sicuramente quello di Albert Dock, un complesso di edifici portuali e magazzini, un tempo scalo per navi e mercantili ed oggi tra le principali attrattive turistiche della città, con musei, negozi e bar inseriti in un contesto che ha mantenuto il suo originale design, con le enormi colonne di ghisa a delimitare le banchine del molo. Proprio per aver conservato totalmente la sua primordiale struttura, nell’Albert Dock si respira un’atmosfera tipica e del tutto “senza tempo”, specie se rapportata con il contesto che lo circonda. L’Albert Dock infatti è praticamente adiacente a quello che è il centro urbano di Liverpool, la zona di Pier Head, che si estende proprio lungo il fiume ed è sovrastata da quel tridente di palazzi identificato da tutti come “Le Tre Grazie”. Royal Liver Building, Canard Building e Port of Liverpool Building, un complesso di monumentali edifici affacciati direttamente sul Mersey e che rappresentano sicuramente lo scorcio più bello, oltre che il più famoso, dell’intera città. Questa essenzialmente la Liverpool storico-monumentale, senza dimenticare però anche l’imponente Cattedrale Anglicana, una delle chiese più grandi d’Europa, splendido esempio di architettura gotica che custodisce al suo interno anche quello che è l’Organo più grande di tutta la Gran Bretagna. Ma molto probabilmente, anche il suono imponente di quest’ultimo si sarà ammutolito davanti all’assordante successo del gruppo pop che sconvolse la musica mondiale: I Beatles.

La Beatlesmania a Liverpool la senti sin dal tuo arrivo, e non potrebbe essere diversamente visto e considerato che appena sbarcati al John Lennon Airport (guarda che strano…) si trovano guide, tour organizzati e poster a grandezza naturale di quelli che la loro città ama semplicemente ricordare come i“Four lads who shook the world”(Quattro ragazzi che sconvolsero il mondo). Che i Beatles rappresentino innanzitutto un prodotto commerciale spropositato per una città come Liverpool è fuori discussione, ma basta poco effettivamente per capire che con il tempo il loro mito sia effettivamente diventato qualcosa di più radicale. Percorrendo i luoghi che hanno segnato l’ascesa del gruppo, è impossibile non percepire un’atmosfera quasi mistica per le vie, nei locali e tra le persone che incontri. In tal senso, il centro del mondo potrebbe tranquillamente riassumersi nella strada di Mathew Street. E’lì infatti che locali come il Cavern Club richiamano ancora oggi migliaia di “pellegrini” da ogni parte del pianeta. Il Cavern Club è il locale che più di ogni altro ha segnato l’ascesa di Lennon e compagni, ed anche e soprattutto per questo negli anni si è guadagnato la fama di “Club più famoso al mondo”. Ancora oggi il Cavern è una vetrina prestigiosa per numerose band, che si esibiscono proprio sullo stesso palco che consegnò di fatto i Beatles al mondo della musica. Sulle pareti e lungo le scale che portano alla sala principale, situata tre rampe sotto terra, si trovano migliaia, e forse più, di scritte e dediche lasciate come ricordo di una serata trascorsa al Cavern, mentre all’esterno un muro intero fatto di mattoncini su ognuno dei quali sono riportati tutti i nomi degli artisti che almeno una volta in vita loro hanno messo, artisticamente parlando, piede lì dentro. Un’atmosfera che racconta a modo suo uno spaccato di storia dell’ultimo millennio e che prosegue anche in altri locali dei paraggi, come ad esempio il Casbah ed i numerosi “shop” che raccolgono foto e cimeli dei Beatles ed i pub che, tra sgorganti boccali di birra, ne svelano tendenze e debolezze. Ogni cosa a Liverpool racchiude in se un pezzo di Beatles e della loro leggenda, e cosi anche un anonimo stradone a sud-ovest della città di nome Penny Lane diventa un mito, e la pioggia e il cielo grigio che sovrastano Liverpool non sembrano, anche loro, riuscire a scalfire il fascino nascosto di una città, del suo porto e di un’incredibile storia da raccontare.
 


 
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