Il negozio non c'è.
Anzi c'è perché non si vede.
architettura - di Paolo La Farina
 
 
 
Il 6 marzo 2011 pochi mesi prima di Steve Jobs, è scomparso un grande architetto. Bernard Cywinski. E' stato lui insieme ai soci Peter Bohlin e Jon Jackson dell'omonimo studio (Bohlin Cywinski Jackson), a progettare e realizzare in stretta sintonia con Jobs la maggior parte degli Apple Store in tutto il mondo.
Il più straordinario, secondo me, è quello di New York. Un incredibile fusione tra genio e architettura. Un cubo di vetro trasparente dentro cui "galleggia" quasi senza peso la mela morsa del logo Apple. Niente di più. Un riuscitissimo ammiccamento alla piramide del Louvre di Ieoh Ming Pei. Un minimalismo estremo. Il negozio non c'è, o meglio c'è ma non si vede. E' sotto terra. Il più grande e famoso Apple Store del mondo raggiunge il massimo della visibilità proprio negandone la vista.
E' situato a 767 Fifth Avenue tra la 58a e 59a. Il negozio occupa l'atrio sotterraneo del General Motors Building. Le indicazioni di Jobs erano chiare e si voluto fare qualcosa che nessun altro aveva la visione di creare.
Il cubo di vetro di circa 10 metri di lato, completamente trasparente, segnala l'ingresso al negozio. Di giorno ha la funzione di lucernario portando la luce naturale nei locali sottostanti, di notte, illuminato, diventa un segnale urbano di grande effetto.
L'Apple store Fifth Avenue non chiude mai. Attivo 24 ore su 24, grazie alla sua forte attrattiva, ha trasformato uno spazio urbano ben poco vissuto in un nuovo spazio pubblico. Un luogo di incontro, una piazza moderna.


 



 
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